senza una buona ragione

da Marianna Ticali
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Bianca conduce una vita semplice, quasi monotona, se così si può dire. Le giornate girano intorno alle poche solite cose: la scuola, che la impegna moltissimo e a cui è molto dedita, i pochi amici e dei genitori distanti poiché impegnati nella gestione di un bar quasi sempre aperto. La famiglia di Bianca è infatti composta in buona parte dal cane Birillo e dal fratello maggiore Carlo, che per lei costituisce un vero e proprio punto di riferimento. Quando questo parte e si trasferisce a Parigi per studiare, le giornate della ragazza vengono sconvolte e la storia prende una piega diversa.

Quando il fratello torna dall’Università per le vacanze di Natale decide di lasciare la sua fidanzata storica Greta, nonché compagna di classe di Bianca. Da questo momento iniziano una serie di piccole cattiverie che sembrano sempre ricondursi a Greta e che col tempo diventano sempre più seri e spinti atti di bullismo.

Bianca viene trascinata giù da questa situazione terribile, dolorosa, quasi verosimile, e vede come unica possibilità quella di scappare, cosa che farà insieme a Mila, una compagna di classe che sembra essere l’unica a preoccuparsi per la ragazza. Ma è proprio quando sembra non avere più vie di uscita che a Bianca si presenta un barlume di speranza, che le dà la forza di ricominciare tutto da capo.

Un libro molto bello che fa luce sul bullismo e che tramite la modalità di scrittura ci permette di conoscere i pensieri sia di Bianca che di chi le provoca dolore. La narrazione infatti viene interrotta dalle pagine di diario del bullo, che ci permettono di avere una visione più ampia della storia ma che tuttavia creano discontinuità e ne appesantiscono la lettura.

Nonostante tutto, la storia manda un messaggio importante, che arriva forte e chiaro al lettore, e che insegna che una luce in fondo al tunnel c’è sempre, bisogna solo avere la pazienza di aspettare e non arrendersi.

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