Il libro mi è piaciuto abbastanza, soprattutto per il fatto che non abbia un solo punto di vista ma bensì ne ha due. Inoltre il racconto è narrato con uno sviluppo lineare e realistico, soprattutto per il senso di ansia di Cappuccine di sbagliare e dell’imbarazzo di Violette di non riuscire a fare le cose senza un sostegno esteriore.
Cappuccine ha un’abitudine di cambiare parrucca per come si sente per una giornata, come se fosse quella a definire i suoi sentimenti ed esprimerli.
Io con questo fatto ho associato ad alcune sue parrucche con delle canzoni.