Baciami, Bryson: il “vero amore” è una scommessa

da Benedetta Pierini
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“Baciami, Bryson” è un libro che nella sua trama con nota comica, in realtà offre un vasto campo di argomenti su cui riflettere e da affrontare data la società in cui attualmente viviamo. La nostra è una società di pregiudizi e di ideali, di aspettative e di giudizio pesante, nella quale tutto deve essere “perfetto” (se questa parola esistesse davvero nel pratico) per rispecchiare le aspettative altrui e perciò, spesso si crede che in certe situazioni il “male” e le discriminazioni siano assenti nei confronti di chi le vive: proprio come specifica il protagonista di questa storia, Kai.

Kai è un ragazzo da cui si può davvero imparare tanto, intrappolato nel suo nascondiglio buio dal quale non vede uscita: a 10 anni ha scoperto di essere gay ed è un meticcio, dato che suo padre è africano a differenza della madre. Kai deve convivere non solo con i pregiudizi razzisti che si hanno sui meticci, come dice lui, e con lo sguardo giudicante su di lui ed il padre, ma anche con il suo più grande segreto custodito sotto chiave, all’oscuro di tutti, sia dalla famiglia cattolica, che i migliori amici, che tutto il resto della scuola e del mondo, giudicante e pericoloso proprio come un campo di vecchie mine che non sai mai quando e quale può esplodere tra le tante: la sua omosessualità. Kai vive con questa paura di essere scoperto e di perdere l’amore dei suoi cari, fino a quando non viene lanciata una sfida a Bryson Keller, uno dei ragazzi più popolari della sua scuola, e Kai ci finisce proprio al centro segretamente: questa sarà la torcia che rischiarerà le sue tenebre.

Questo libro tratta di argomenti importantissimi e molto sensibili, come il razzismo, l’amicizia vera e quella falsa, la società e tutte le sue lacune, il bullismo, i pregiudizi e le aspettative, la paura di non essere accettati e di restare soli, la scuola e le sue ingiustizie, l’accettazione di sé stessi e degli altri, i diversi tipi di famiglie, la religione, l’amore, il combattere per essere sé stessi, amare ed essere amati e, soprattutto, l’omosessualità ed ogni possibile situazione che si crea intorno a questa, alla sua normalità e ai pregiudizi altrui.

Questo libro, mi ha ricordato che la società è ancora ingiusta e che solo noi possiamo cambiarla facendo passi avanti, invece di starcene fermi come statue a subire il volere altrui. Se facciamo dei passi avanti, tutti saranno loro stessi, felici, liberi e non ci saranno più nascondigli bui e maschere da indossare di fronte al mondo invece di mostrarsi realmente. Grazie, Kai e Bryson. Grazie, Kevin Van Whye. Grazie, “Baciami, Bryson”. Come dice Kai, se si inciampa e si cade, ci sarà sempre qualcuno a tirarci su. A sostenerci in tutto. Lui ha scelto di essere felice. Perché può esserlo. Perché se lo merita, tutti ce lo meritiamo.

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