“Il tempo, in guerra, scorre con ritmi sconosciuti. Alle volte è tutto immobile, anche le nuvole nel cielo. Poi, d’improvviso, come in un acquazzone, il tempo si strappa e grida ed è in quel momento che la violenza arriva addosso al corpo degli uomini.”
Così si apre il terzo capitolo del libro “R. Ribelli Resistenza Rock’n’roll”. Personalmente non mi è piaciuta come lettura, ho trovato il suo contenuto abbastanza banale, l’ennesima storia dei ragazzini ribelli durante la guerra. I personaggi non sono scritti adeguatamente, è difficile provare empatia quando non ci sono adeguate descrizioni che ci facciano un minino rispecchiare o comunque immedesimarsi in loro. Soltanto verso la metà della storia alcuni personaggi riescono un po’ ad emergere con qualche caratteristica interessante (ad esempio Zama). Specialmente i protagonisti, Cosetta ed Astolfo, sono abbastanza marginali e poco costruiti. Anche loro iniziano a sviluppare sfaccettature peculiari solamente verso la fine del libro, nei momenti delle battaglie.
In generale ho trovato gli ultimi capitoli quasi più interessanti e coinvolgenti di tutta la storia. Certamente il tema trattato è di fondamentale importanza, qui sto semplicemente esponendo la mia opinione sulla resa dei fatti e dei personaggi a livello narrativo. A parte ciò vorrei soffermarmi su una cosa che mi ha fatto particolarmente riflettere.
Non so se sia stato il caso o altro ma io ho iniziato a leggere questo libro lo stesso esatto giorno in cui è scoppiata la guerra in Ucraina. Alla mia età non mi sarei mai aspettato di vedere così da vicino una vera guerra e di conseguenza leggere questa storia in contemporanea mi ha fatto molto riflettere.
È impensabile che stiano riaccadendo le stesse cose che il genere umano si era imposto di non commettere più. Di conseguenza la lettura di questo libro in un altro momento della mia vita probabilmente non mi avrebbe colpito per i motivi già citati, però non ho potuto far a meno di guardarlo con un’ottica diversa alla luce degli ultimi avvenimenti. È davvero triste pensare che oggi, in questo momento, quelle persone stiano vivendo quelle atrocità, che stiano combattendo per la libertà proprio come i partigiani. Per questo motivo anche molte frasi mi sono rimaste impresse come ad esempio “tutto il mondo resta immobile”.
Al di là del libro e della storia in sé, oggi più che mai è di fondamentale importanza ricordare e non arrendersi mai, specialmente noi giovani.