Chiedi ai sogni di fare rumore, un libro interessante

da ginevra labanca
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Ammetto di non aver voluto finire questo libro in certi momenti, non so bene perché, in quanto è scritto molto bene ed ha una trama intrigante, ma forse a causa dell’atmosfera generale pesante e anche un po’ inquietante. In alcuni momenti avrei preferito lasciarlo sul tavolo senza concluderlo. Ovviamente questa non è una critica al libro, ma semplicemente un’annotazione personale che mi serve per farvi comprendere il mio punto di vista su questo libro. Comunque, concretamente, questo libro è molto scorrevole (l’ho infatti concluso nel giro di pochi giorni) e penso proprio che lo sia grazie alla sua trama molto interessante.

La presenza di “più Arianne” ha arricchito molto la storia rendendola più complessa, ma anche più realistica in quanto spiega la vera situazione di Arianna. Lei si definisce “morta” inizialmente continuando a definirsi così durante il corso della storia e questo suo aspetto all’inizio mi ha confuso parecchio, ma poi proseguendo nella lettura le cose sono andate via via al loro posto.

Una delle cose che mi è piaciuta di più di questo libro è però stata la modalità con cui Arianna racconta i vari avvenimenti della sua vita: scrivendo lettere a Cosmo, personaggio del quale all’inizio non avevo compreso la funzione. Raccontando ciò che le succede attraverso queste lettere, scelta stilistica particolare e non così usuale, è riuscita a trasmettere ciò che provava e ciò che accadeva, senza però anticipare nulla.

Nel complesso il libro mi è piaciuto ed in particolare mi ha colpito la figura della donna con il soprabito giallo, che dapprima si trova al centro degli incubi di Arianna ed è molto inquietante, ma che poi si rivela essere qualcosa di completamente differente.

È un libro fuori dagli schemi e dalle solite storie che si leggono spesso (sebbene ogni libro è sempre diverso da un altro) ed anche ingannevole da un lato, poiché ti porta a pensare che stia per succedere una cosa e poi, improvvisamente, la situazione si ribalta.

L’unica piccola pecca per me è stato il finale, che non mi aspettavo così: molto aperto. Aspetto che da un lato mi è piaciuto molto, in quanto lascia spaziare l’immaginazione, ma che dall’altro avrei sperato fosse un po’ più chiaro e preciso per saziare la mia curiosità.

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