molto più di questo

da Mauro Mancone
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Seth è sicuro di essere morto. Affogato. Ma quando si risveglia steso sul vialetto di casa è disorientato. Non è il vialetto della casa in America, ma quella dove abitava prima di fuggire con la sua famiglia in Inghilterra. Non è solo questo che lo lascia disorientato. Tutto è ricoperto di polvere, silenzioso, in stato di abbandono, dove anche il tempo sembra essersi fermato. Non capisce se l’essere morto fa parte di un incubo o se invece si sia risvegliato in una specie di limbo.

La storia grazie ai flashback ci farà scoprire le vicissitudini del protagonista che cerca in tutti i modi di sopravvivere in questo “personale inferno” in cui si è risvegliato. Solo…almeno fino a quando una mattina, preso dallo sconforto, è deciso di farla finita e si scontra con altri due “condannati”: una ragazza e un bambino.

Le vicende,  scandite da un ritmo incalzante del racconto, fanno tornare alla memoria vari film cult del secolo scorso: Matrix e Avatar. L’uno ci apre una visione della realtà che non è quella che immaginavamo, una realtà che realtà non è, come in un videogioco dove si può scegliere quale vita vivere. L’altro, invece, dove è il protagonista che sceglie in quale modalità vivere.

Le tematiche sono varie e ci fanno riflettere sull’amicizia, la solitudine e la sopravvivenza. Le emozioni si accavallano mentre si avvicendano e ci fanno soffermare se la “realtà virtuale” sarà anche il nostro futuro.

Il romanzo lo consiglio per gli amanti del genere fantascienza.

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