“Core o Persefone: la dea di due mondi”

da Martino Manetti
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Io sono Persofone è la storia di Core la figlia di Demetra, dea della natura e della fertilità e di Zeus dio degli dei.

La giovane Core viene rapita dal dio degli inferi Ade, per farla sua sposa, ma lei farà di tutto per sfuggire a questo suo funesto destino.

Ma quale è davvero il destino di Persefone quello di dea della Terra o regina degli Inferi?

Fino alla fine Colussi non te lo fa capire e fino alle ultime pagine tiene alta la tua curiosità e la tua voglia di andare avanti.

Ho trovato il romanzo molto originale e ben scritto.

Onestamente devo dire che sono riuscito a gustare a pieno la lettura perché è l’unico romanzo del concorso che ho trovato anche in versione audio libro, per cui la mia lettura è stata supportata da un ascolto attivo.

Io sono dislessico, ed avere la possibilità di essere aiutato, mentre con gli occhi seguo le parole, da una voce narrante mi fa affrontare la lettura con meno ansia, con meno apprensione. Ascoltare mi fa assaporare maggiormente il libro, che mi viene da definire “un film privo di immagini proprie” perché quelle le creo io nella mia mente.

Gli audio libri mi aiutano molto quando le lettere si intrecciano e le parole diventano prive di senso.

A parte questa mia deviazione, devo ammettere che la mia fantasia nel creare immagini mentali è stata stimolata da una scrittura molto particolareggiata, mentre le parole scorrevano sotto i miei occhi le immagini si facevano sempre più nitide e vere.

Le descrizioni di quel mondo mitologico immaginario le ho trovate ricche di dettagli tanto da stimolare anche l’olfatto e l’udito.

Talvolta avevo la sensazione di sentire davvero quei suoni, quei rumori, o di annusare buoni profumi o odori cattivi.

All’inizio ho fatto un po’ di fatica a entrare dentro la storia, forse perché era la prima volta che mi approcciavo a un romanzo mitologico e le mie conoscenze sull’argomento erano e sono tuttora limitate. Quindi la partenza è stata lenta e discontinua, fino al rapimento di Core che ha dato una svolta e l’interesse verso la trama ha piano piano preso forma.

Mentre leggevo, arrivato nella parte dell’oltretomba dedicata al Tartaro, a Caronte e al suo fedele cane, ho avuto l’impressione di avere in mano una versione moderna e semplificata della “Divina Commedia”.

Quella parte mi ha fatto molto riflettere su quel mondo sconosciuto, un mondo misterioso a cui mi fa paura pensare.

Daniele Coluzzi a mio parere è riuscito a renderlo meno infernale.

Mi è piaciuto anche l’aspetto della crescita personale della protagonista Core, iniziato con il rapimento di Ade, quando finalmente la giovane dea riesce a distaccarsi dal quel rapporto bello e complice ma soffocante con la madre, un legame che non le lascia libertà di scelta.

Il rapimento rappresenta il passaggio doloroso dall’età infantile a quella adolescenziale, dove hai voglia di manifestare la tua vera identità ma nello stesso tempo combatti con le emozioni fino ad allora sconosciute perché troppo forti e contraddittorie.

Le avventure e/o disavventure di Core nel mondo degli Inferi rappresentano le avventure della vita di ognuno, quelle esperienze che portano l’individuo in formazione a diventare l’uomo che spera di essere. Core diventerà Persefone “LA REGINA DELL’ALDILÀ” una regina con tanta sensibilità e bontà d’animo, mentre io Martino chissà…spero di essere un uomo libero tra le mie amate vette.

Martino

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