La recensione dei Discepoli della barba

da Lapo Puggelli
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HIDE

Mack è una ragazza, la cui vita è stata spezzata quando

il padre, durante una partita di nascondino, ha ucciso la

madre e la sorella di Mack, oltre a se stesso.

Mack si è iscritta proprio a una sfida di nascondino: il

premio? 50mila dollari.

Le regole sono semplici: 14 partecipanti 2 eliminati al

giorno per 7 giorni.

La gara si svolge all’interno di un parco abbandonato,

una location classica dei romanzi horror, anche se

quest’ultimo si rivela essere molto di più.

Mack si sforza di non imparare i nomi dei concorrenti

per evitare il trauma della loro eliminazione, l’unica di cui

diventa amica è Ava e più tardi LeGrand e Brandon.

Il libro riesce a trasformare un gioco da bambini come il

nascondino a cui abbiamo giocato tutti, in un horror,

all’interno del quale i partecipanti sono all’oscuro

dell’aspetto sinistro della gara e scoprono la verità solo

durante gli ultimi giorni.

I personaggi hanno tutti un ruolo, però, ne ho apprezzati

alcuni più di altri: i miei preferiti sono stati Brandon e

Ava.

Brandon mi è piaciuto perché è altruista e ha provato a fare amicizia con quasi tutti, le sue scene che ho preferito sono state quella dove chiede a LeGrand se vuole andare ad abitare con lui e quella dove si sacrifica con Jaden per dare a Mack e a LeGrand un giorno in più.

Di Ava ho apprezzato l’amicizia con Mack, la scena in cui appare che ho preferito è stata quella del bacio con Mack.

All’interno di questo libro sono ripresi temi molto diffusi,

come il labirinto col Minotauro e il parco abbandonato; a

causa di questi particolari, ho faticato a trovare

un’originalità all’interno del libro, tuttavia consiglio

fortemente il libro agli amanti dei romanzi horror.

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