“Padrenostro” di Sabrina Efionayi racconta la vita della famiglia Caiazzo e in particolare della terza figlia, Elisa, nella Napoli in festa per la vittoria dello scudetto.
Elisa vorrebbe vivere come una qualsiasi ragazza della sua età, ma il padre Vincenzo glielo impedisce. Egli infatti è molto devoto e ha una forte fede nella Chiesa e non vuole che i suoi figli facciano azioni secondo lui sbagliate.
Mentre il fratello maggiore lavora, Elisa studia all’università e aiuta la madre badando alla casa e ai fratelli più piccoli.
La migliore amica di Elisa la convince a passare qualche giorno a Procida a casa di un amico.
Fra segreti e dure realtà, in meno di un estate la vita di Elisa cambia in modo radicale.
Il genere del libro è narrativa letteraria, non proprio uno dei miei preferiti, ma è molto scorrevole e la lettura è molto piacevole. “Padrenostro” porta il lettore nella casa della famiglia Caiazzo mostrando ciò che per loro è la normalità. Nel libro sono presenti alcuni elementi che potrebbero disturbare il lettore, come la presenza di droghe e di violenze che non vengono fortunatamente descritte. Inoltre per molti potrebbero essere i dialoghi in dialetto napoletano che non sempre sono facili da comprendere.
Il libro nel complesso è molto bello e racconta la storia di quella che potrebbe essere la realtà di molte famiglie. Secondo me però è sbagliato classificare “Padrenostro” come libro adatto ai ragazzi, infatti, penso che questo libro vada esposto nella categoria “narrativa”così che tutti possano conoscere la storia di Elisa, anche se inventata. Infatti la città in festa fa sembrare la storia un blog o un diario di una ragazza che racconta della sua famiglia, anche se il tutto è narrato in terza persona.