“Non è immaginazione”

da Maya Nobili
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Holly Bourne ambienta questa storia in una cittadina immaginaria in cui le donne, anche se non esplicitamente, sono obbligate a seguire la dottrina.

La società è divisa in due gruppi di donne: le bellissime, che si sottopongono regolarmente a trattamenti estetici, stanno sempre attente a non mangiare “peccato” per avere un fisico perfetto e nascondono i loro volti dietro “maschere” di trucco; poi ci sono le discutibili, quel gruppo di donne che si è reso conto che la dottrina non è realtà, si sono rese conto che l’amore sia proprio che altrui va oltre le regole che la dottrina dice di rispettare. 

Questo racconto ha due narratrici interne che fanno parte delle due classi opposte ed entrambe sono portatrici dei principi del proprio gruppo.

La realtà di questo mondo è raccontata dagli occhi di due ragazze che hanno una percezione di essa completamente differente: Belle, che come può essere intuito dal nome, segue le regole della dottrina e fa parte dei dei bellissimi, e Joni che è tra i discutibili e rifiuta la dottrina.

Iniziando a conoscersi, Belle e Joni scoprono delle versioni di loro stesse e del mondo esterno che prima non riuscivano a percepire. Belle si rende conto che dietro il suo “essere bellissima” non è proprio tutto perfetto come pensava e joni si rende conto che la linea che divide il suo mondo da quello di Belle non è netta come poteva sembrare.

 Se da una parte Joni si rende conto che non essere accettata la faccia soffrire più di quanto immaginasse, dall’altra Belle prende conoscenza del fatto che ciò che la dottrina diceva essere “una libera scelta” per le donne, era in realtà un obbligo sociale.

 

Leggendo questo libro ci si rende conto di quanto sia vero quello che racconta e di quanto, nonostante sia tutto estremizzato, anche la nostra società di oggi sia basata su standard non raggiungibili.

Perché sì…questa è una storia, ma non è immaginazione

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