Maledetto Shakespeare. Idea carina ma…

da Arthur Marangoni
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Scritto da: Arthur Marangoni Classe: 4G “Maledetto
Shakespeare”, è il primo libro di Francesco Benini per un pubblico adolescente ed ebbi la sua
prima stampa a febbraio del 2023. la trama segue il personaggio di Gionata, un giovane di 16
anni vive da solo con il padre e, a parte il trasloco, vive una vita tranquilla senza niente di molto
speciale. Tutto cambia quando un suo amico lo presenta ad un “club di teatro”, almeno a quanto
sembri, e di conseguenza anche a Zoe, una ragazza che gli avrebbe cambiato la vita, ma non
nella maniera in cui se l’aspettava. Si è innamorato di Zoe dalla prima volta che le ha posato gli
occhi, infatti, fu cosi accecato dal amore che non si rese conto che quel club si trattava in realtà
di una setta che esisteva con unico scopo di invocare un demone, Setebus. L’idea è molto
carina, infatti è stata la mia prima scelta. Adoro adolescenti, demoni, teatro, e storie d’amore,
sembrava la storia perfetta, peccato che non fu cosi. Come abbiamo già capito, l’idea è molto
carina, e alcune cose nel libro sono riuscite a suscitarmi interesse mentre leggevo. Alcuni dei
personaggi (purtroppo secondari e che non sono restati tantissimo nella storia) mi sono piaciuti.
Le scene di tensione che riguardano il culto sono abbastanza interessanti da far venire voglia di
passare avanti la pagina, e alcuni momenti più emozionanti con il padre e con l’amica Camilla,
devo ammettere, sono carini. Vorrei aver detto più cose positive su questo libro, ma purtroppo
da qui in avanti “lasciate ogni speranza voi ch’entrate”. Per iniziare parliamo del protagonista.
Ho già visto casi in cui il protagonista non fa molto le cose per propria scelta, in cui si lascia
trascinare dalla trama e lascia con che sino i personaggi intorno a se a decidere il suo destino,
il protagonista della mia serie preferita di tutti i tempi Neon Genesis Evangelion è cosi, dunque
avere un protagonista che in una prima lettura non sappia di niente non solo va bene, ma è
anche un ottimo ritratto di un adolescente che passa per un periodo in cui deve ancora scoprire
chi è! Il problema non è quando il protagonista non apparenta di essere niente, il problema è
quando non è niente per davvero! Gionata è un protagonista completamente vuoto, le uniche
cose che caratterizzano il suo personaggio sono il fatto di aver perso la madre (potenziale
sprecatissimo visto che la trama non usa di questa informazione per entrare in temi più
profondi), e il fatto che sii un morto di… avete capito, visto che si innamora di qualsiasi
ragazza che veda. Si, si è innamorato di Zoe, ma anche di Camilla in realtà, quindi più che
amore questa è solo attrazione fisica da adolescenti, è debole come cosa. Poi la sua presenza
è cosi insignificante per qualsiasi cosa dentro la storia che mi sono scordato anche il suo nome
mentre leggevo, cosa ragionevole se ci pensi visto che il suo nome viene citato due volte,
massimo tre, nel intero libro. Poi la cosa peggiore è che non ha nessun arco di personaggio,
non migliora o peggiora come persona, rimane lo stesso dal inizio alla fine della storia, ovvero,
di nulla al nulla, noiosissimo. Zoe e tutti i personaggi del culto di Setebos sono molto meglio
svilupati, erano l’unico mio motivo (anche se sempre debole) per andare avanti mentre leggevo.
La cosa che rendeva tutto interessante era l’unica cosa azzecata di quest’opera: le idee. Però
ora che ci penso il fatto che l’idea di questi personaggi fosse buona rende la mia sofferenza
ancora più acutta, il libro con questi personaggi non ci fa niente! I problemi che ho menzionato
di Gionata si estendono a novantanove per cento del resto del libro. Nessun personaggio ha un
arco interno di miglioramento o di decadenza, il libro non osa mai di trattare di argomenti seri o
di concetti astratti fighi, e peggio, non considera e non onora l’età dei protagonisti, che sono
giovani e dovrebbero pensare a chi vogliono essere, nel loro posto in questo mondo, a le loro
passioni, alla scoperta dei loro corpi, niente, il libro è un susseguire di eventi di cui,
sinceramente, come sono stati strutturati, non mi potrebbero fregar di meno. Però non è finita
qui, la cosa peggiore l’ho lasciata per la fine. Se già non bastasse la scritta completamente
vuota e scarsa, tutte le interazioni tra i personaggi sono finte ed anzi, confinano con il cringe:
Non parlano come persone normali parlano tra di loro. Insomma, penso che i libri nei giorni
d’oggi debbano essere molto belli per competere con cose come il cinema o i giochi, di sicuro
non si possono permettere di essere mediocri cosi, completa perdita di tempo, 2 stelle visto che
le dobbiamo dare.

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