La “sacra” religione della Famiglia

da Alex11
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La storia che Sabrina Efionayi racconta nel romanzo “Padrenostro” è complicata, perché ha come protagonista una ragazza di 21 anni, Elisa Caiazzo, costretta a vivere in un ambiente domestico rigidissimo e psicologicamente violento. Il titolo del libro fa pensare a Dio, perché ricorda una delle più importanti preghiere del cristianesimo. In realtà allude metaforicamente al padre di Elisa, Vincenzo, una specie di “Padrenostro” appunto, che come un padrone con i suoi servi decide ogni cosa che riguarda la vita della sua famiglia. In realtà lui e sua moglie sono catechisti, frequentano assiduamente la Chiesa e sono o vogliono sembrare molto credenti. Nella loro casa, però, non c’è tenerezza né amore verso i figli, soprattutto da parte di Vincenzo, ma solo severità e durezza. La stessa moglie è sottomessa al marito, di cui ha paura. Di tutta questa situazione Elisa è la vittima più grande, perché ha 21 anni e vuole fare quello che fanno tutti i giovani della sua età e vivere la vita liberamente. Ma per fare questo dovrà andare contro le rigide regole di suo padre, provare forti sensi di colpa e e subire le conseguenze dei suoi gesti.

Il romanzo tratta temi un po’ forti, ci sono riferimenti chiari al sesso che forse lo rendono adatto più a ragazzi di 16 anni che di 14. Alcune parti sono abbastanza disturbanti, come ad esempio quella in cui i membri della comunità religiosa devono confessare pubblicamente i loro peccati. Anche Elisa è costretta a parlare della sua vita intima davanti a tutti, compresi i genitori, e la sensazione che si trasmette al lettore non è positiva, anzi risulta angosciante. La storia, però, fa riflettere proprio perché molto dura. Fa pensare che bisogna apprezzare la libertà di pensare e di agire come vogliamo, perché non è detto che tutti la possano avere. Inoltre spinge a rivalutare la propria famiglia, che magari non è perfetta ma può essere migliore di altre. Il fatto che la vicenda sia ambientata a Napoli, città libera e allegra, crea proprio un contrasto con il clima triste e cupo, come quello di una prigione, che si respira a casa dei Caiazzo. È un romanzo che vale la pena di leggere.

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