UNDICESIMO COMANDAMENTO – Recensione del gruppo MAM

da MAM
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UNDICESIMO COMANDAMENTO

Recensione del gruppo MAM

“Non so con quali armi si combatterà la Terza guerra mondiale, ma la Quarta sì: con bastoni e

pietre.” -Albert Einstein

Undicesimo comandamento è un libro scritto da Davide Calì e Tommaso Carozzi.

È completamente privo di testo ma riesce a trasmettere un messaggio molto profondo attraverso le

sue pagine illustrate in bianco e nero.

La trama del libro è piuttosto semplice: un giorno appaiono nel cielo delle balene fluttuanti che

sconvolgono la vita della popolazione. Un comandante dell’esercito decide di liberarsi del problema

alla radice usando degli arpioni per uccidere i cetacei fluttuanti.

In un primo momento sembrava essere tutto risolto finché, con un colpo di scena finale, non appare

un calamaro gigante oscurando completamente ogni finestra.

Il significato intrinseco della storia è ovviamente quello di evidenziare i danni della guerra e del

cambiamento climatico.

La scena delle balene che precipitano a causa delle ferite mentre i soldati festeggiano è sicuramente

un riferimento alle atrocità commesse dai soldati sui civili in guerra.

La società umana è passata dal combattere per il proprio onore a scontrarsi per i soldi, così che i

pochi possono arricchirsi mentre gli altri soffrono e muoiono.

Noi siamo artefici delle nostra stessa sofferenza, creiamo armi per ucciderci a vicenda,

avveleniamo il nostro stesso pianeta per una gratificazione momentanea, senza nessun riguardo per

chi verrà dopo di noi.

In particolare si ha una personificazione del cambiamento climatico, o per essere più precisi delle

sue conseguenze, nel calamaro che appare alla fine del libro. Esso infatti appare all’improvviso

quando oramai non può essere fatto nulla a riguardo, proprio come il riscaldamento globale, alcune

persone continuano a negarne l’esistenza ma i suoi effetti sono già visibili, e se non verrà fatto

qualcosa a riguardo l’estinzione della razza umana arriverà improvvisamente proprio come il

calamaro.

Un altro significato che ci si può vedere è la paura del diverso e la chiusura mentale. Le persone

comuni non erano necessariamente spaventate dalle balene, per lo più osservavano la scena con

stupore, riprendendo con i loro telefoni. È stato l’esercito che ha preso la decisione di abbatterle,

non si sono fermati a chiedersi cosa fossero o da dove venissero, hanno visto qualcosa di diverso

che sfuggiva alla loro comprensione e il loro primo istinto è stato quello di eliminarlo.

La paura del diverso è ancora molto presente nella nostra società, viviamo la nostra vita cercando di

uniformarci il più possibile con quelle che sono le aspettative della società, e siamo spaventati da

chi ha il coraggio di infrangerle o ha la “sfortuna” di non rientraci.

Pareri individuali:

| Micaela Zeraj:

Questo libro l’ho trovato davvero molto interessante. Ho capito che anche delle immagini possono

trasmettere qualcosa o addirittura creare una storia. Io come artista mi sento molto inspirata da

questo libro e osservando quest’ultimo ho capito che la natura è più forte degli esseri umani e ciò è

molto affascinante e ne sono pienamente d’accordo.

|Arianna Mugnai:

Ho apprezzato molto questo libro, pur essendo molto semplice ha la capacità di far riflette su temi

molto importanti. È molto importante dare alle persone l’opportunità di riflettere e formare le

proprie opinioni, e credo che questa storia ci riesca senza guidare inconsciamente il lettore.

|Manuel Paganucci:

Devo dire che “Undicesimo Comandamento” mi ha colpito molto per la sua capacità di affrontare

temi profondi con leggerezza. Spesso ci si aspetta che le riflessioni importanti debbano essere

presentate in modo serioso e magari un po’ pesante, ma questo libro ci riesce senza.

Recensione di: Arianna Mugnai, Manuel Paganucci e Micaela Zeraj

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